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Posted on 30 Giu, 2012 in Escursioni

Escursione “La Scialimata” – Monte Rufeno

Escursione “La Scialimata” – Monte Rufeno

escursione_scialimata

Eccoci con la prima escursione del 2012.

Il sentiero che affronteremo io e Paola è chiamato “La Scialimata” dal termine locale che identifica un tipico fenomeno franoso.

Partiamo di mattina, abbiamo provato a svegliarci prima ma l’aria tiepida di paese ci ha tenuto a letto per qualche minuto in più. Percorriamo con la macchina i pochi chilometri che dividono Proceno da Torre Alfina, punto di partenza del nostro sentiero. Abbiamo la cartina, l’acqua, cappelli e il GPS. Troviamo con facilità l’inizio del percorso e, scesi dalla macchina, cominciamo a camminare su una strada sterrata. Fa già caldo e le prossime ore non promettono bene. Confidiamo nella frescura del bosco.

Arriviamo nei pressi del Podere S. Antonio; questa dovrebbe essere la prima tappa dell’escursione. Entriamo e troviamo le indicazioni per il sentiero. Stiamo per partire quando veniamo fermati da un signore uscito fuori dal vicino casale che ci dice che da quella parte il sentiero è chiuso a causa di una frana. Se il sentiero si chiama “La Scialimata” ci sarà un motivo? Già temiamo di dover rinunciare alla nostra passeggiata quando il signore ci consiglia di tagliare una parte del percorso e dirigerci verso il casale Podernovo per poi riprendere il sentiero originale.

bivio

Torniamo quindi sulla strada sterrata e poco dopo arriviamo alla sbarra che indica il bivio per il casale Podernovo. Entriamo in foresta. Troviamo subito un bastone che per quanto non sembri particolarmente robusto ci servirà parecchio. Camminiamo in un bosco rigoglioso, pieno di farfalle, insetti di ogni genere e tracce chiare del passaggio recente di cinghiali. Dopo poco arriviamo al casale Podernovo.

podernovo

E’ un edificio ristrutturato e tenuto piuttosto bene tuttavia non sembra essere abitato al momento. Lo superiamo e rientriamo sul sentiero originale della nostra escursione.

farfallaLa prossima tappa è il casale Putifaro. Il sentiero è in leggera pendenza e camminare nel bosco è estremamente piacevole anche se la temperatura sale sempre più man mano che ci avviciniamo a mezzogiorno. Fortunatamente veniamo investiti dai roventi raggi del sole solo quando passiamo per le piccole radure lungo il percorso.

 

Arriviamo al casale Putifaro. Al contrario del precedente questo è in rovina e disabitato. E’ circondato da parecchia vegetazione e le sue pareti sono evidentemente pericolanti. Proseguiamo in direzione del mulino.

putifaro

Lungo il percorso troviamo parecchi pannelli informativi che descrivono la flora e la fauna locali e intrattengono gli escursionisti con parecchie curiosità.

orchideeIl sentiero comincia a scendere sensibilmente e sulla destra si comincia a sentire lo scorrere delle acque del torrente Subissone. Inoltre più scendiamo verso il fiume più la temperatura si abbassa, dandoci un momento di tregua dalla calura di questi giorni. Lungo il percorso incontriamo più volte varie specie di orchidee selvatiche molto belle.

 

ranaArriviamo al mulino. E’ stato recentemente restaurato. Ci aspettavamo la ruota tipo Mulino Bianco ma purtroppo non c’è. Il meccanismo del mulino è probabilmente all’interno della struttura che al momento non è visitabile. Dopo aver fatto amicizia con un piccola ranocchia ed aver apprezzato la piacevole sensazione dell’ortica sulla pelle, riprendiamo il percorso verso il casale Campo del Prete.

Il sentiero comincia a salire sensibilmente e la temperatura torna rovente. Arriviamo con una certa calma e piuttosto accaldati al casale Campo del Prete e facciamo un breve sosta per bere. Anche questo casale è abbandonato e in balia della vegetazione. La prossima tappa è il Museo del Fiore.

Lungo il cammino incrociamo una stazione di allevamento delle api con parecchie arnie, due delle quali con pareti vetrate per far vedere ai visitatori la vita all’interno di un alveare. Proseguiamo e arriviamo al Museo del Fiore dove veniamo accolti dall’imponente albero centenario che vi si trova davanti. Ne approfittiamo per visitare il museo, molto interessante ed istruttivo, e per fare la pausa pranzo.

grilloRipartiamo senza aspettare troppo per non far freddare i muscoli. Tra poco incroceremo nuovamente la strada che abbiamo percorso in mattinata ma prima il sentiero passa sul crinale di una collina. Il percorso sarebbe piacevole se non fosse per la miriade di ragni che ha pensato bene di tessere la tela proprio in mezzo al sentiero! Avanziamo lentamente usando i bastoni per farci strada fra le ragnatele. Già non è piacevole per chi non ha paura dei ragni, per me che sono aracnofobico è stato un mezzo incubo. Per fortuna dopo poco torniamo sulla strada bianca e ci dirigiamo verso la macchina. Quest’ultima parte del percorso è resa difficile dalla mancanza di alberi e dal sole che ci batte in testa senza pietà.

Arrivati alla macchina decidiamo di fermarci a Torre Alfina per un ricco gelato e tanta acqua.

E’ stata una piacevolissima escursione, piuttosto semplice, molto interesante e istruttiva. Alla prossima!

sapoepaola

Le foto:

Il video:

File GPS:

Percorso rilevato dal GPS. Puoi usare questi file con il tuo apparecchio GPS per seguire il nostro stesso percorso oppure puoi aprirli con Google Earth per vedere il percorso che abbiamo fatto e, attivando la visuale 3D e l’opzione terreno, vedere il percorso in 3 dimensioni.

Per scaricare il file in formato KMZ CLICCA QUI

Per scaricare il file in formato GPX CLICCA QUI

Se vuoi vedere il percorso in maniera più semplice su Google Map CLICCA QUI