Escursione sul Monte Meta
Il 27 settembre del 2008 è una fresca mattina di autunno. Mi sveglio alle 6:30. Appuntamento da Boto alle 8:00. Arrivo puntuale sotto casa sua. Ci incontriamo con il resto del gruppo al primo AGIP sulla Roma – Napoli e partiamo subito in direzione Cassino. La giornata sembra ottima, un bel sole, pochissime nuvole e una temperatura ottimale. Dopo circa 1 ora e mezza di autostrada usciamo per Cassino e ci dirigiamo verso Prati di Mezzo, punto dal quale partirà la nostra escursione.
Dopo una breve sosta nel paese di Picinisco per comprare il pranzo, arriviamo al parcheggio di Prati di Mezzo (1400 mt). Usciamo dalla macchina e il panorama non è dei più rassicuranti. In lontananza vediamo nubi scure e c’è un forte vento freddo. Ci copriamo e cominciamo a seguire il percorso N1, contrassegnato da segnaletica arancione, che ci porterà fino alla vetta. Camminiamo per un breve tratto in mezzo a un bosco, su un sentiero piuttosto ripido. Dopo poco gli alberi spariscono e proseguiamo in salita su un terreno totalmente brullo e pieno di sassi. Le nuvole ci fanno sempre compagnia e più saliamo, più il sole fa fatica a farsi vedere.
Arrivati a una quota di circa 1800 metri cominciamo a sentire le prime gocce di acqua che dopo poco, a causa della temperatura molto bassa, diventano grandine. Fortunatamente la perturbazione è piuttosto leggera e riusciamo a proseguire.
Incontriamo altri escursionisti che arrivano dalla vetta i quali ci sconsigliano di proseguire perché il tempo va peggiorando e potrebbe essere rischioso.
Inoltre dicono che la vetta è coperta dalle nubi e si fa fatica a vedere. Decidiamo comunque di proseguire almeno fino al passo dei Monaci, subito sotto la vetta, che non dista molto dal punto in cui siamo. Fortunatamente smette di piovere e il sole ritorna a farsi vedere ogni tanto.
Arriviamo al passo dei Monaci e davanti a noi possiamo ammirare la vetta che, anche se coperta dalle nubi, ci si presenta in tutta la sua bellezza. Decidiamo di fermarci e di pranzare li cercando di vedere come si mette il tempo. Purtroppo le nuvole invece di diminuire aumentano e siamo costretti a rinunciare alla vetta.
Riprendiamo la discesa con alle spalle la perturbazione che ci segue. I sassi a terra rendono piuttosto complicato e faticoso il ritorno. Arrivati a un paio di chilometri dalla macchina riprende a piovere ma fortunatamente riusciamo a proseguire stando attenti a non scivolare sulle pietre rese viscide dall’acqua.
Arrivati al parcheggio ci cambiamo i vestiti bagnati e andiamo a riscaldarci in un bar prima di tornare a Roma. Potremmo dire che l’escursione non è andata a buon fine perché abbiamo mancato la vetta, ma alla fine è stata una piacevolissima passeggiata con quel pizzico di avventura che in un’escursione non manca e non guasta mai. Sicuramente ritorneremo all’inizio della primavera e proveremo di nuovo ad arrivare in cima. Un saluto a tutti.
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